Buondì, egregi lettori.
Oggi parleremo di chirurgia estetica, nello specifico di cheiloplastica,
termine con cui usualmente si fa riferimento agli interventi mirati a incrementare il volume delle labbra.
Da sempre sono una ferma sostenitrice della chirurgia
plastica, sebbene alla luce dei notevoli progressi effettuati in tale ambito, oggigiorno
suoni quasi inadeguato impiegare il suddetto termine, in virtù dell’estrema
naturalezza dei risultati perseguibili mediante molte tipologie di operazioni.
Trovo che chiunque abbia il diritto di sentirsi in armonia col proprio corpo e,
laddove il lavoro individuale non dovesse risultare sufficiente a tal fine,
ritengo sia lecito, alle volte persino consigliabile, rivolgersi alla
chirurgia, purchè venga impiegata responsabilmente e soprattutto purchè non se
ne facciano abusi, come talvolta accade.
Nonostante la mirabile evoluzione delle tecniche
operative, la cheiloplastica, aka “gonfià er labbro”, rimane tuttora uno degli
interventi meno celabili in assoluto, un po’ per l’estrema evidenza della zona,
un po’ per la discutibilità del senso della misura di un discreto numero di
pazienti/medici, che alle volte impedisce ai soggetti in esame di notare che trasformare una retta in
un’intersezione tra due parabole dello spessore di un marshmallow non è una
scelta granchè ottimale.
Onde consentirvi una corretta analisi della prassi, sottoporrei
alla vostra attenzione qualche celebre esempio in cui il filler (o le protesi,
a seconda dei casi), a mio parere, sarebbe potuto starsene tranquillamente a
casa.
1) Partiamo da un caso nostrano: l’incantevole Ilary
Blasi.
Il perchè una gnocca clamorosa, oltretutto con labbra già di per sè sufficientemente
carnose, abbia optato per “il ritocchino”, deturpando un viso fottutamente scolpito,
resta per me un mistero. Che dire, contenta lei, contenti tOtti.
2) Passiamo un po’ oltreoceano, e rechiamoci presso la
favolosa Meg Ryan.
Chi di noi non rammenta la briosa Sally Albright e il suo
famigerato orgasmo simulato in Harry ti presento Sally?
In base all’usuale standard hollywoodiano, taluni
potrebbero osservare che la fanciulla non fosse propriamente un concentrato di
erotismo, ma senza dubbio la fu MargaretMaryEmilyAnneHyra era una donna più che
gradevole alla vista. Qualora ne aveste perso le tracce, quello sovrastante è
il volto della suddetta oggi, più simile ad una mongolfiera con la parrucca di
Tina Cipollari, più che a una candidata al Golden Globe.
3) Rimaniamo negli Stati Uniti e veniamo a lei, una delle
donne per cui avrei volentieri cambiato orientamento sessuale: Lindsay Lohan.
Perchè fai tutto questo, Lindsay? Eri una topa spaziale
prima di fregare la tinta a Daenerys Targaryen e a conciarti come un reduce da
un infausto incontro con Mike Tyson, con quel ramato che passeggiava
serenamente a braccetto con le tue splendide lentiggini, danzava coi tuoi
splendidi occhi e carezzava il tuo splendido sorriso. Perchè tramutare questo
quadro bucolico in una trash-Monna Lisa in perenne modalità duckface? Perchè?
4) Terminiamo con lo scempio estetico più sacrilego degli
ultimi anni, la mano che ha squarciato uno dei volti più fulgidi e splendenti
del red carpet: la sublime Nicole Kidman.
Nei miei anni puerili ricevetti in regalo, durante un
weekend a Rimini, una ciambella gonfiabile dalle sembianze di uno pneumatico,
su cui passai metà delle mie estati, fin quando un tristo fato lo bucò e separò
le nostre strade. La prima volta che vidi il novello investimento dell’algida
Nicole, pensai alla mia ciambella, tagliata a metà, coperta di rouge allure
Chanel e conficcatale in viso.
Ciò che mi reca più pensiero, nondimeno, è che quelle
labbra neppure il fato, per quanto tristo o per quanto fausto, ricondurrà
nuovamente allo stato originario.
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